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Goethe lo definì come “il promontorio più bello del mondo”
Il Monte Pellegrino (Munti Piddirinu in siciliano) è un promontorio in forma di vera e propria montagna calcarea, alta 609 metri s.l.m., che chiude a Nord il Golfo di Palermo e a Sud il Golfo di Mondello. Anticamente era conosciuto come Heirkte (Εἱρκτή). Dagli Arabi era chiamato Bel Grin o Gebel Grin (cioè «monte vicino»).
Video pubblicato per gentile concessione del Team SiculDrone (Facebook – Youtube)
Monte Pellegrino è una montagna Sacra celebrata da molti viaggiatori illustri, che nel corso dei secoli sono passati per Palermo, tra i quali Goethe che la definì come “il promontorio più bello del mondo”.
Monte Pellegrino è anche una riserva naturale istituita nel 1996 per proteggere la biodiversità.
Infatti vengono ospitate circa mille specie di piante, con la presenza di ben venticinque orchidee. Consistente anche la presenza di mammiferi e di uccelli nidificanti.
Quando si nomina monte Pellegrino il primo pensiero è rivolto al santuario di Santa Rosalia, la patrona del capoluogo siciliano.
Fu fondato nel 1625, anno dell’intervento miracoloso della Santa sulla peste. Un anno prima, infatti, la città era stata flagellata dalla peste nera. Nello stesso periodo un cacciatore ritrovò casualmente le ossa della santa nella grotta, proprio dove era morta. L’allora arcivescovo di Palermo, cardinale Doria salito al monte raccolse le sante reliquie, che furono portate in processione per la prima volta il 5 giugno del 1625. Al passaggio della santa, come un vento miracoloso, la peste si attenuò e i palermitani scelsero la santuzza come patrona della città.
La facciata seicentesca del santuario è incastonata nella roccia e la statua marmorea di santa Rosalia è sistemata in un’edicola.
Una delle tanti lapidi ricorda la visita fatta al santuario da Goethe nel 1787. Le pareti della grotta dove la santuzza, Rosalia Sinibaldi, figlia di un nobile feudatario, si ritirava per pregare, trasudano acqua ritenuta miracolosa.
Per chi il 15 luglio si fosse perso il festino di Santa Rosaliapuò recuperare il 4 settembre giorno in cui si celebra l’acchianata a Montepellegrino, ovvero la salita a piedi sul monte fino al santuario. I fedeli compiono questo percorso spirituale così impegnativo per chiedere alla Santuzza una grazia o per ringraziarla di una grazia ricevuta. C’è chi decide di fare tutta la strada a piedi, chi di farla a piedi scalzi, chi di percorrere in ginocchio l’ultima rampa di scale: quello che conta è crederci!
Santuario di Santa Rosalia – Foto di Stefano Piazza